Radiofrequenza – Un’alternativa alla Medicina Estetica

Cos’è la radiofrequenza?
Semplicemente una valida alternativa alla medicina estetica.

È un trattamento non invasivo che può essere effettuato su viso, collo, décolleté, ed essere esteso a tutte quelle zone del corpo in cui l’invecchiamento e/o l’atonia lascia segni piuttosto visibili. I segni che la radiofrequenza è in grado di contrastare sono principalmente le rughe (a diversi livelli di profondità), le zampe di gallina, le smagliature ed il rilassamento cutaneo.
Non tutte le radiofrequenze sono uguali, non tutte hanno le stesse caratteristiche.

Non è detto che una radiofrequenza medicale sia più efficace o svolta meglio di una radiofrequenza estetica e viceversa.
Si fa una grande confusione quando si parla di macchinari sia elettroestetici sia elettromedicali.
Come difendersi dai ciarlatani?
Bisogna saper e sapersi porre le giuste domande.
Per rendervi l’idea più chiara, potremmo fare una metafora automobilistica.

“Nel settore automotive esistono varie aziende: dalla Fiat con la sua simpaticissima 500 alla Ferrari “Roma” fatta a mano per veri intenditori.
Entrambe possono essere guidate con la medesima patente, ma questo non significa che sono la stessa auto o che daranno le stesse prestazioni.”

Dopo questa brillante divagazione però rimettiamo il focus sul nostro argomento principe.

Ricapitolando…

Cos’è in effetti la radiofrequenza?
Quanti tipi di radiofrequenza ci sono?

La nostra radiofrequenza dispone di due particolari manipoli atti ad effettuare due funzioni diverse che rendono il trattamento finale ancora più performante.
Un manipolo bipolare di radiofrequenza resistiva ed un manipolo monopolare di radiofrequenza capacitiva.

La radiofrequenza resistiva bipolare ha una frequenza d’emissione di 800 MHz, produce un lieve calore che va a scindere in particelle al di sotto dei 35 micron, il prodotto che viene applicato sulla pelle per trattare l’inestetismo desiderato (dalle macchie alle rughe alla lassità cutanea).

Il prodotto veicola transcutaneamente, e coadiuvato dal calore emesso dal manipolo va ad agire stimolando i fibroblasti e la produzione di nuovo collagene, elastina e acido ialuronico da parte dell’epidermide.

Il nostro manipolo di radiofrequenza capacitiva invece ha tutt’altre funzioni seppur apparentemente simili.
Nella radiofrequenza capacitiva, il manipolo dello strumento contiene solamente l’elettrodo positivo.

Per consentire il trasferimento delle cariche elettriche, lo strumento è dotato di una piastra di ritorno che deve essere posizionata a contatto con la pelle in prossimità dell’area che si deve trattare, per chiudere il circuito.
La frequenza emessa è di 1 MHz, ed in base alla lassità cutanea o alla profondità delle rughe trattate, si può modulare la potenza (l’energia termica) tarandola in maniera sapiente e sartoriale.

Questo tipo di radiofrequenza crea uno shock termico cellulare nello stadio germinativo basale, (ossia in quello strato profondo della pelle dove vengono prodotte tutte le nostre cellule) dove la temperatura è di circa 31° C , l’energia termica emessa arriva a creare in una frazione di secondo, una temperatura che può oscillare tra i 51°C 60°C circa.

Quando il calore attraversa l’epidermide, raggiunge il derma e qui provoca la denaturazione termica delle proteine che formano il collagene con conseguente accorciamento delle fibre che lo compongono e stimolazione dell’attività dei fibroblasti. I fibroblasti così stimolati non solo producono nuovo collagene che andrà a sostituirsi a quello vecchio e danneggiato, ma producono anche nuove fibre elastiche e nuovi glicosamminoglicani.

A questo proposito, ricordiamo che questi componenti sono di fondamentale importanza per il mantenimento di una pelle tonica, soda e giovane.

Se il calore generato dal passaggio delle cariche elettriche nella cute raggiunge anche il tessuto adiposo sottostante è possibile ottenere un effetto benefico sul microcircolo.

Più precisamente, quando il calore formatosi durante il trattamento di radiofrequenza raggiunge l’ipoderma, si assiste ad una riduzione della stasi microcircolatoria e alla riduzione dell’accumulo di liquidi a livello interstiziale (edema), determinando in questo modo un miglioramento della cellulite edematosa e fibrosa, ottenendo contestualmente un effetto lipolitico.

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